CPI USA
Ieri l’USD si è ritirato su tutta la linea, poiché il rilascio dei tassi CPI di dicembre negli Stati Uniti ha creato tendenze ribassiste per il biglietto verde. Va notato che il tasso CPI principale per dicembre ha accelerato come previsto raggiungendo il 7% su base annua, che è il livello più alto raggiunto per il tasso dal 1982, ma ciò non sembra preoccupare i trader in quanto potrebbe essere stato ritenuto insufficiente perché la politica monetaria della Fed diventasse ancora più aggressiva. Va anche notato che a livello mensile il tasso ha rallentato anche se non tanto quanto previsto, ma tuttavia potrebbe aver implicato che l’avanzamento delle pressioni inflazionistiche potrebbe perdere un po ‘di vapore. Oggi notiamo il rilascio dei tassi PPI per dicembre e si prega di notare che le previsioni sui tassi PPI sono simili a quelle previste per il rilascio dei tassi CPI di dicembre per gli Stati Uniti.
Vorremmo anche rivolgere la nostra attenzione al mercato del lavoro statunitense mentre riceviamo il rilascio del dato settimanale settimanale sulle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. Sul fronte monetario, notiamo che il governatore del consiglio della Fed Brainard testimonierà davanti alla commissione bancaria del Senato per la sua audizione di nomina, ma anche il presidente della Fed di Richmond Barkin e il presidente della Fed di Chicago Evans sono programmati per parlare. Si prega di tenere presente che i mercati azionari statunitensi tendevano a chiudere la giornata in verde, dato che l’accelerazione dei tassi di inflazione statunitensi non ha superato le aspettative e potrebbe non giustificare un inasprimento della politica monetaria più aggressivo. Anche il prezzo dell’oro tendeva a guadagnare dal rilascio e dall’indebolimento dell’USD, poiché il metallo prezioso è anche considerato una copertura contro le pressioni inflazionistiche ed è attualmente vicino a un massimo di una settimana, ma i rialzisti sembrano avanzare a un ritmo più lento.
Passando all’Oceania, l’AUD ha guadagnato contro l’USD, beneficiando della debolezza dell’USD ieri e della svolta degli investitori verso la crescita o, se si preferisce, le valute delle materie prime. Durante la sessione asiatica di venerdì, i trader australiani e gli esportatori australiani di materie prime dovrebbero tenere d’occhio la pubblicazione dei dati commerciali di dicembre della Cina. Nonostante la bilancia commerciale della Cina possa essere considerata l’indicatore chiave per il rilascio, gli esportatori australiani di materie prime potrebbero preferire concentrarsi sul rilascio del tasso di crescita delle importazioni della Cina che dovrebbe rallentare e, in caso affermativo, potrebbe indebolire l’AUD. I dati commerciali australiani per novembre, hanno mostrato un surplus commerciale ridotto e se anche il tasso di crescita delle importazioni della Cina dovesse rallentare per dicembre, i dati commerciali dell’Australia potrebbero mostrare un quadro preoccupante anche per dicembre, poiché non si può escludere il potenziale di un ulteriore restringimento del surplus commerciale dell’Australia.
L’AUD/USD era in rialzo ieri, ma sembrava trovare una certa resistenza al livello di 0,7290 (R1). Per abbandonare la nostra propensione per un movimento laterale a favore di un movimento laterale, avremmo bisogno di una chiara rottura del livello di 0,7290 (R1), in modo da formare una linea di tendenza al rialzo. Si prega di notare che l’indicatore RSI sotto il nostro grafico a 4 ore è alla lettura di 70, che da un lato conferma il sentimento rialzista, ma può anche implicare che la coppia è matura per una correzione inferiore. Se i rialzisti dovessero effettivamente mantenere il controllo sull’AUD/USD, potremmo vederlo rompere la linea di resistenza a 0,7290 (R1) e puntare al livello di 0,7365 (R2). Se dovesse verificarsi una correzione al ribasso, potremmo vedere la coppia invertire la rotta e mirare se non violare la linea 0,7230 (S1).
Il Dow Jones, d’altra parte, sembrava mantenere un movimento laterale, rimanendo appena sotto la linea 36260 (R1). Tendiamo a mantenere la nostra propensione per un movimento laterale, dato anche che l’indicatore RSI sotto il nostro grafico a 1 ora è vicino alla lettura di 50, il che implica un mercato piuttosto indeciso. Se gli acquirenti dovessero essere responsabili della direzione dell’indice, potremmo vederlo rompere il 36260 (R1) e prendere di mira il livello 36570 (R2). Se un interesse di vendita viene visualizzato sul mercato, potremmo vedere l’indice mirare al livello 35965 (S1).
Altri punti salienti per oggi e domani
Oltre ai comunicati citati, notiamo anche il saldo delle partite correnti del Giappone per novembre in uscita durante la sessione asiatica di domani.
US30 Cash Grafico H1
Supporto: 35965 (S1), 35600 (S2), 35340 (S3)
Resistenza: 36260 (R1), 36570 (R2), 36940 (R3)
Grafico AUD/USD H4
Supporto: 0.7230 (S1), 0.7170 (S2), 0.7100 (S3)
Resistenza: 0,7290 (R1), 0,7365 (R2), 0,7430 (R3)