Nell’audizione di ieri al Senato, il vice governatore della Fed Lael Brainard ha affermato che la banca centrale inizierà il processo di aumento dei tassi di interesse “non appena” completerà il ritiro del programma dal QE a marzo. Inoltre, secondo l’ex sottosegretario al Tesoro, la pressione sui prezzi “persisterà per i prossimi due trimestri”.
Il pound britannico sembra non risentire del trambusto politico che circonda il numero 10 di Downing Street. Il premier Boris Johnson è infatti sotto fuoco amico dopo nuove rivelazioni sullo scandalo del ‘Covid party’ tenutosi nel dicembre 2020 in pieno lockdown. L’ex sindaco di Londra si è scusato ieri nella sessione Q&A di Westminster, ma le dimissioni non appaiono così lontane.
GBPUSD scambia a 1,3723 contro il dollaro rispetto a 1,356 dello scorso 7 gennaio, forse perché, spiegano da Oanda, il rischio che deriva da inflazione e tassi d’interesse è “più alto del rischio politico”.
Tra i principali appuntamenti macroeconomici, dopo il PIL del Regno Unito, attenzione all’IPC e il saldo di bilancio in Francia, l’IPC in Spagna e la bilancia commerciale nella zona euro. Dagli Stati Uniti arriveranno le vendite al dettaglio, la produzione industriale e la fiducia dei consumatori dall’Università del Michigan.
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